domenica 29 giugno 2008

Innovazione: Parte 1 - Considerazioni di base

Secondo Foster e Kaplan, l'innovazione è la trasformazione di un'idea creativa in qualcosa di concreto e trasferibile per soddisfare una qualche esigenza o per svolgere qualche compito. Nel caso di un'impresa, l'innovazione deve generare una nuova offerta e/o un sensibile aumento di produttività.
Esistono diversi tipi di innovazione classificabili

  • sia rispetto al livello di innovatività (incrementale, radicale)
  • sia rispetto a causa ed effetto (innovazione di base, primaria, indotta)
  • sia rispetto all'area di applicazione (prodotto/servizi, processi, tecnologie, mercati, ecc.),

che generano rispettivamente nuovi prodotti, aumento di produttività, miglioramento dell'efficacia, penetrazione in nuovi mercati, ecc. In tutti i tipi di innovazione è coinvolto il marketing in vario modo.


Processo di innovazione

L'innovazione è un processo complesso che avviene in diversi modi e richiede la collaborazione di più attori, non è mai lineare ma a rete: da ogni nodo del ns. sistema scaturiscono dei feedback e degli input. Risulta importante la capacità di individuare elementi di conoscenza (modello di business , metodologia, tecnologia, ecc.) già esistenti in altri nodi della rete, sia all'interno dell'impresa (microsistema) sia all'esterno (macrosistema), e di riutilizzarli in nuove applicazioni innovative.

Nella maggior parte dei casi, alla base dell'innovazione non vi è una invenzione (nuova tecnologia, nuova metodologia, ecc.), ma solo un diverso utilizzo di quanto già noto. Se analizziamo i brevetti, notiamo che il 95% riguarda soluzioni già applicate in altri settori. Esempi sono:
- nel trasferimento di tecnologia, la strategia 3M circa nuovi prodotti, o il caso della prima Vespa della Piaggio;
- nel trasferimento di metodologia, le aziende che usano il benchmarking per individuare le best practice e migliorare i propri processi.

Il trasferimento di conoscenza si basa sulla capacità di

  1. analizzare i problemi e scomporli in micro-problemi elementari
  2. individuare la conoscenza già disponibile in grado di risolvere i micro-problemi elementari
  3. applicare questa conoscenza per la soluzione dei micro-problemi elementari
  4. assemblare le singole soluzioni elementari per risolvere il problema

Sono necessari "attori" pro-attivi (ricercatori, progettisti, impiantisti, commerciali, ecc.) in grado di percepire, interpretare e condividere le informazioni. Pertanto, l'innovazione riguarda anche e soprattutto le Risorse Umane, il cui coinvolgimento e livello di competenze è un fattore critico di successo: è importante creare spirito di gruppo, desiderio di collaborare e consapevolezza dei propri livelli individuali di competenze. Occorre anche un efficace "sistema ICT" a supporto per gestire e condividere la conoscenza.

Circolo virtuoso per essere competitivi

In genere l’innovazione

  1. ha origine da una chiara visione dei trend di mercato, cioè dalla capacità di interpretarli in anticipo, e dalla convinta focalizzazione su questa visione.
  2. Prende forma grazie alla creatività e si sviluppa grazie alla capacità di realizzare gli obiettivi in tempo (just in time).
  3. Ha successo solo se apporta nuovi benefici economici e sociali (valore trasferito) riconosciuti come tali dal mercato e acquistati.

La prima sfida consiste nel riuscire a prevedere in anticipo sia l’evoluzione degli scenari sia come riposizionarsi. Il vero problema per le organizzazioni consiste nella difficoltà di essere contemporaneamente: sufficientemente visionarie per immaginare l’impensabile, sufficientemente abili nel trasformare le visioni in realtà concrete, cioè realizzare gli obiettivi anche qualitativamente e sufficientemente tempestive nel lanciare l’innovazione sul mercato al momento opportuno e nel modo giusto per fare percepire il suo valore ai potenziali utilizzatori.

Per questo è necessario riorganizzarsi (talenti, governance, processi, tecnologie) per riuscire a sviluppare, in anticipo rispetto ai concorrenti, l’innovazione impensabile fino a cinque minuti prima e proporla al mercato nel momento in cui la domanda sta per accorgersi di avere nuovi bisogni emergenti che possono essere soddisfatti con questa “nuova” innovazione.

Purtroppo, non è semplice immaginare l’impensabile ed anche personaggi riconosciuti come innovatori possono avere difficoltà. Anche i personaggi più innovatori, nel corso della loro vita, si trasformano e, in alcuni casi, possono diventare conservatori, costituendo un ostacolo nell'ideazione e sviluppo di nuova innovazione. Vi sono molti esempi di personaggi noti come innovatori che in un certo momento della loro vita, ancora nel pieno possesso delle loro facoltà mentali, hanno fatto valutazioni errate.

Per quanto sembri inverosimile, la capacità creativa può diminuire con l'accumularsi dell'esperienza e della conoscenza in un settore specifico: quanto più sono elevate tanto maggiore diviene il rischio dell'inerzia psicologica nei confronti delle soluzioni veramente innovative. Questa inerzia spinge a ricercare le soluzioni sempre nella medesima direzione, cioè quella che nel passato ha già fornito risultati positivi.

Per tale motivo le imprese dovrebbero saper gestire il ciclo di vita della creatività dei talenti, trovando la loro valorizzazione più idonea anche quando diventano conservatori (meno creativi) per evitare sia di emarginarli sia di lasciarli operare come inibitori. La situazione si complica enormemente quando l'innovatore è anche imprenditore (azionista di riferimento) e coinvolge il discorso del passaggio generazionale o della concessione di deleghe ai manager.

© Oscar Pallme, 2007-2008 (ultima versione: Giugno 2008)

Glossario

  • Benchmarking
    Il Benchmarking è una metodologia di indagine che aiuta le aziende a confrontarsi con altre al fine di migliorare le singole attività (processi) ed il business. Consiste nell'identificare e comprendere le best practice ed i fattori critici di successo di altre organizzazioni per poi adattarle in modo intelligente e creativo alla specificità del proprio business e della propria azienda per migliorare la performance.
  • Conoscenza
    La conoscenza è l'insieme di informazioni organizzate e connesse tra di loro. Le informazioni, prese singolarmente, hanno un valore e un'utilità inferiori a quelle della conoscenza.
    - Trasferimento di conoscenza: si tratta di un diverso utilizzo di quanto già noto in altro settore (campo di applicazione)
  • Creatività
    La "creatività" è una dote individuale dei "talenti": consiste nell'unire elementi già esistenti con connessioni nuove che siano utili, cioè è un superamento delle regole esistenti. Si tratta di una qualità umana che non si identifica solo con l'intelligenza e/o la capacità di inventare, ma richiede anche capacità di sintesi, fiducia in se stessi, rottura con gli schemi tradizionali, sperimentazione di esperienze e prospettive diverse. In pratica, le idee e le esperienze individuali sono alla base del processo creativo, mentre nel caso dell'innovazione entrano in gioco le interazioni tra le idee e le esperienze di più attori.
  • Governance
    Si definisce "governance" l'insieme di regole/procedure (leggi, regolamenti interni, ecc.) e strutture organizzative tramite le quali la gestione dell'organizzazione è esercitata e controllata. Include anche gli obiettivi per cui l'organizzazione è gestita, le relazioni tra i vari attori coinvolti (azionisti, membri del CD, manager, dipendenti, autorità di regolazione e controllo, ecc.), processi e sistemi aziendali, ecc. L'obiettivo è assicurare l'affidabilità del management e l'equo bilanciamento tra il suo potere e gli interessi degli azionisti e degli altri stakeholder.
  • Innovazione
    L'innovazione è la trasformazione di un'idea creativa in qualcosa di concreto e trasferibile per soddisfare una qualche esigenza o per svolgere qualche compito.
  • Innovazione indotta (o secondaria)
    Si verifica quando l'adozione di una innovazione primaria determina:
    - sia miglioramenti nelle caratteristiche almeno di una delle variabili del business esistente;
    - sia la nascita di una "nuova" variabile di business.
  • Innovazione primaria
    Genera altra innovazione (nuovi prodotti, nuovi processi, ecc.), definita indotta (o secondaria), di cui è alla base. In genere, si tratta di "nuova" tecnologia [incorporata nei prodotti (embedded) o a supporto dei processi] o di "nuova" metodologia.
  • Innovazione progressiva (o incrementale)
    Comporta un miglioramento rispetto all'esistente (meglio di ieri, meno bene di domani). Difficilmente questo tipo di innovazione determina crisi delle aziende dominanti (gli incumbent), anzi quasi sempre sono proprio queste ultime a dominare il panorama.
  • Innovazione radicale
    Rappresenta una rottura rispetto all'esistente e spesso determinano la nascita di nuove imprese, industrie
  • Innovazione a 360°
    Fare "Innovazione a 360°" significa effettuare innovazione di business, mantenendo il giusto equilibrio tra le diverse aree (prodotti, processi e metodologia, tecnologia, risorse umane, internazionalizzazione, ecc.) senza trascurarne alcuna.
  • Leader
    Si noti che il vero "leader" non è un tiranno ma un personaggio di buonsenso, dotato di autorevolezza e competenze elevate.
  • Marketing
    Il Marketing può essere definito come il processo di conoscenza e comprensione del mercato, di pianificazione e realizzazione della concezione di prodotti (idee, beni e servizi), della definizione del loro prezzo, della loro promozione e della loro distribuzione al fine di creare scambi che consentano ad individui e organizzazioni di soddisfare i propri bisogni e conseguire i propri obiettivi. In pratica, il Marketing non è tanto un dipartimento quanto un modo di lavorare che, se ben interpretato, riesce ad orientare tutte le organizzazioni (impresa, ente, ecc.).
  • Modello di Business
    Il Modello di Business è il modo in cui l'azienda sviluppa il proprio business e realizza valore per gli azionisti, i dipendenti, i partners (fornitori, canali di vendita, ecc.), gli utilizzatori dei prodotti.
  • Offerta
    Per offerta di un bene (materiale o immateriale, tangibile o intangibile) s'intende sia la quantità e le caratteristiche di quel bene offerte in un dato mercato (area geografica, settore, ecc.) sia l'insieme dei produttori.
  • Pro-attivo
    Essere pro-attivo (cioè, avere un approccio "pro-attivo") significa avere mentalità e abilità per operare con il supporto di metodologie e tool che mettono in grado di percepire anticipatamente le tendenze ed i cambiamenti futuri per pianificare le azioni opportune in tempo. L'opposto di "proattivo" è "reattivo".
  • Processo
    Il processo è un insieme di diverse attività legate da interdipendenze tecniche sequenziali o reciproche; esso è alimentato dall'apporto di input ed è finalizzato al conseguimento di uno o più output di valore per soggetti interni ed esterni". In pratica, un processo consiste di una o più attività. Ogni attività rappresenta un lavoro da svolgere all'interno del processo. Il lavoro verrà svolto dalle Risorse Umane e/o da applicazioni informatiche o macchinari. Le attività sono poste in relazione fra loro dalle transizioni. Ogni transizione mette in relazione due attività: una di provenienza e una di destinazione. Il flusso di lavoro del processo viene descritto attraverso le transizioni. I processi sono sia in produzione sia in altre aree aziendali.
    ProdottoProdotto è un insieme di attributi tangibili e/o intangibili volti a procurare un beneficio a un utilizzatore.
  • Produttività
    Aumentare la produttività significa che a parità di risorse si fanno più cose (sviluppo), o si fanno le stesse con meno risorse (sostenibilità)
  • Talenti
    I "talenti" (strategist, marketer, designer, technologist, ecc.) sono professionisti che risolvono in modo creativo problemi complessi e per questo necessitano di autonomia e flessibilità maggiori rispetto a chi esegue istruzioni in maniera reattiva.

Estratto, rielaborando, da
MERCATO-INNOVAZIONE-MERCATO: IL CIRCOLO VIRTUOSO PER RESTARE COMPETITIVI
a cura di Oscar Pallme,
Assolombarda, Novembre 2007
© Oscar Pallme, 2007-2008 (ultima versione: Giugno 2008)

Letture consigliate
Articoli

  • Marketing e Innovazione, due fattori critici per la competitivita’
    Oscar Pallme
    My[M]arketing.Net, Dicembre 2006
  • PMI e Innovazione: linee di sviluppo e competenze
    Oscar Pallme
    Fattiperl'impresa, Mensile di informazione on line, Novembre 2006
  • La "vera" new Company
    Oscar Pallme
    Management Consulting news, Ottobre 2001
  • Vantaggi e rischi dell’economia integrata
    Oscar Pallme
    Impresa & Stato (Rivista della Camera di Commercio di Milano), Settembre 2001

reperibili nella pag. web http://www.pallme.com/it_articoli.htm

lunedì 9 giugno 2008

Marketing: fattore critico per la competitività

Nelle imprese vincenti l'orientamento sia al Mercato sia all'innovazione deve essere continuativo nel tempo e deve basarsi su alcuni pilastri: orientamento ai clienti, attenzione ai concorrenti, condivisione della conoscenza e collaborazione. In questa ottica il ruolo del Marketing è strategico anche se non sempre è compreso .


Definizione di Marketing


Alcune definizioni di Marketing sono:

  • Il Marketing viene definito come il processo di pianificazione e realizzazione della concezione di prodotti (idee, beni e servizi), della definizione del loro prezzo, della loro promozione e della loro distribuzione al fine di creare scambi che consentano di conseguire gli obiettivi di individui e organizzazioni. (Fonte: American Marketing Association, citata da Kotler in Marketing Management, 2005)

  • Lo scopo del Marketing è di conoscere e comprendere il cliente a tal punto che il prodotto o il servizio sia talmente adatto alle sue esigenze da vendersi da solo. (Fonte: Peter Drucker, citata da Kotler in Marketing Management, 2005)

Un'altra definizione proposta da Franco Giacomazzi (2002), docente presso il Dipartimenti di Ingegneria Gestionale del Politecnico di Milano, è:

  • "Marketing racchiude una filosofia e un corpo di conoscenze che orienta e supporta un'entità organizzata (impresa, ente,...) nel pensiero e nell'azione, al fine di prevedere, individuare e affrontare i mercati con prodotti, servizi, idee e metodiche che soddisfino le esigenze attuali o potenziali, in un continuo confronto sia con la concorrenza, creando un vantaggio competitivo sostenibile, sia con l'ambiente esterno".

Sfortunatamente, esistono ancora Aziende che tendono a basarsi sulle seguenti pratiche:

  • ritenere che marketing e vendite siano la stessa cosa;
  • enfatizzare l'acquisizione di nuovi clienti piuttosto che curarne il mantenimento;
  • cercare di realizzare un profitto su ogni singola transazione piuttosto che puntare ad accrescere il profitto relativo all'intera durata della relazione con il cliente;
  • pianificare ogni singola attività di comunicazione separatamente invece che secondo una visione globale ed integrata;
  • vendere il prodotto invece che cercare di comprendere e soddisfare i reali bisogni del cliente.

Questo vecchio modo di fare business non è più vincente e le imprese che lo adottano rischiano seriamente di scomparire.



Marketing non solo per gestire l'esistente

Spesso il Marketing è accusato di concentrarsi sulle aspettative attuali del mercato e trascurare i segnali relativi alle aspettative future. Si tratta evidentemente di un uso errato dovuto, forse, ad una non conoscenza del "vero" Marketing e delle sue potenzialità.

In alcune aziende italiane il Marketing è stato addirittura soppresso sulla base della considerazione che "tanto i venditori conoscono cosa vogliono i clienti", salvo poi perdere quote di mercato perchè i venditori quasi mai recepiscono i trend futuri ! I venditori, eccetto casi isolati, sono focalizzati sul presente o, al massimo, sui risultati (vendite) a breve termine.

In altre aziende, e soprattutto nelle PMI, vi è invece una visione talmente limitata del Marketing che porta ad identificare le sue attività solo con quelle di comunicazione e/o a ricercare risultati nel breve periodo.

Obiettivo del "vero" Marketing è quello di:

  • a) identificare in anticipo quale sarà l'evoluzione dei bisogni e delle esigenze dei mercati obiettivo [nuovi bisogni, come soddisfarli (cosa offrire), quando, dove (area geografica, canale), ecc.] ;
  • b) adeguare le caratteristiche (funzionalità, prezzo, qualità, ecc.) dell'offerta (bene materiale o immateriale, servizi connessi) in tempo (just in time) rispetto all'evoluzione della domanda;
  • c) servire pro-attivamente il mercato mediante l'uso efficace della comunicazione e della distribuzione.

I "veri" talenti di marketing (analyst, strategist, product specialist, channel specialist, ecc.) sono quei professionisti in grado di percepire in anticipo i trend di mercato e disseminare queste informazioni all'interno dell'organizzazione attivando in tempo processi di sviluppo dell'innovazione. In particolare, le caratteristiche di cui devono essere dotati sono:

  • curiosità nello svolgimento del proprio lavoro;
  • ricerca continua anche dei segnali deboli sia all'esterno sia all'interno;
  • capacità di elaborare "creativamente" i dati per generare informazioni;
  • capacità di analizzare le informazioni sotto angolature non solo differenti ma soprattutto "nuove" e di generare conoscenza utile per sviluppare soluzioni innovative che giungano sul mercato nel momento giusto e siano anche apprezzate (valutate positivamente) dai clienti.

In conclusione, il Marketing deve essere parte organica della cultura aziendale e soprattutto, senza trascurare il presente, deve essere orientato a creare le condizioni per un successo duraturo nel tempo. Quando ciò non succede l'impresa rimane focalizzata solo sui risultati a breve, trascurando sia quelli a medio periodo sia lo sviluppo dell'innovazione.

© Oscar Pallme, 2000-2008 (ultima versione: Giugno 2008)
Glossario

Estratto da
MERCATO-INNOVAZIONE-MERCATO: IL CIRCOLO VIRTUOSO PER RESTARE COMPETITIVI
a cura di Oscar Pallme,
Assolombarda, Novembre 2007



Letture consigliate

Articoli

  • Marketing & Innovazione: Impresa "customer centric"
    Oscar Pallme
    My[M]arketing.Net, Luglio 2007

  • Marketing e Innovazione, due fattori critici per la competitivita’
    Oscar Pallme
    My[M]arketing.Net, Dicembre 2006

  • Cross-selling per sviluppare il business
    Oscar Pallme
    ItaliaOggi.it, 31 Marzo 2003
  • CRM e PMI
    Oscar Pallme
    ItaliaOggi.it, Ottobre 2001

  • Vantaggi e rischi dell’economia integrata
    Oscar Pallme
    Impresa & Stato (Rivista della Camera di Commercio di Milano), Settembre 2001

reperibili nella pag. web

http://www.pallme.com/it_articoli.htm