Quasi sempre alla base degli insuccessi delle organizzazioni (imprese, pubblica amministrazione, partiti politici, ecc.) vi è il fatto che stanno agendo senza una strategia ben definita, chiara e condivisa, ma solo sulla base di alcune intuizioni puramente tattiche.
Con questo contribuito cerco di definire cosa è la strategia, a cosa serve, in cosa differisce dalla tattica, come si elabora.
Differenza tra Strategia e Tattica
La Strategia è un insieme coerente di obiettivi (mission) e politiche funzionali (linee guida, tattiche, …) che nel loro complesso definiscono la posizione dell'organizzazione sul mercato. Quindi, la strategia riguarda il conseguimento ed il mantenimento nel tempo degli obiettivi più che il successo singolo.
- "Il migliore non è chi in cento battaglie riporta cento vittorie. Il migliore in assoluto è chi non dà nemmeno battaglia, e sottomette le truppe dell'avversario." (Sun Tzu)
- per competere
- per ottenere delle ottimizzazioni, ecc.
Esistono tattiche specializzate per molte situazioni, da situazioni limitate come mettere in sicurezza un ufficio ad operazioni su larga scala per stabilire la superiorità aerea in una battaglia.
In pratica, la strategia è interessata ai risultati a lungo termine, contrariamente alla tattica, che è più interessata ai risultati a breve termine.
Ad esempio, nel caso dello sport (Calcio, Automobilismo, Vela, ecc.) :
- la strategia è relativa al campionato o a una serie di campionati (obiettivo/posizione da raggiungere, budget, dirigenti ed atleti da ingaggiare, staff sanitario, supporto logistico, preparazione, merchandising, ecc.),
- la tattica è relativa alle singole gare (formazione, modulo di gioco, cambiamenti previsti, ecc.).
Importanza della Strategia e della Gestione strategica
Ogni organizzazione (azienda, pubblica amministrazione, partito politico, ecc.) è costituito da più entità diverse, ognuna delle quali ricerca il proprio utile individuale. Per trasformare l’organizzazione in un sistema unitario orientato al conseguimento del target comune (vendite, margini, soddisfazione cliente, risultato elettorale, ecc.) occorre un’ attività di coordinamento e di guida. E’ necessario un insieme di obiettivi e politiche funzionali (linee guida) esplicite, note e condivise, che si rinforzino l’un l’altro per contenere le forze centrifughe che spingono lin direzioni divergenti.
Se la strategia è nota, comprensibile e condivisa da tutti, le singole risorse saranno in grado di contribuire alla sua realizzazione ed al raggiungimento degli obiettivi anche senza alcun intervento del top management (direzione). Per rendere la strategia esplicita, nota e condivisa, occorre elaborare e discutere, insieme ai propri collaboratori, un piano strategico che si focalizzi su
- Dove (in quali mercati/segmenti)
- Come [con quale posizionamento competitivo, con quali prodotti e con quali mezzi (risorse, livello di servizio, ecc.)]
- Quando (con quali tempistiche)
Sulla base della strategia comune di tutta l’organizzazione (top-down), si concordano dei piani operativi (bottom-up) di ciascuna Business Unit (e/o dipartimento, unità decentralizzata) con obiettivi predefiniti e misurabili. In pratica, partendo da un piano strategico (top-down) dovrebbero scaturire i piani operativi (bottom-up) di ciascuna BU, resi noti alla sede centrale, onde avere una visione complessiva ed esercitare indicazioni di coordinamento.
La strategia è la soluzione al problema che nasce dall’impossibilità del top management di controllare direttamente la congruenza delle varie azioni e scelte individuali che contribuiscono allo sviluppo dell’organizzazione. Se la strategia viene ben assimilata dall’organizzazione e le singole risorse capiscono come contribuire alla sua realizzazione/sviluppo, molte scelte saranno automaticamente escluse senza alcun intervento dall’alto. La pianificazione ha l’obiettivo di tradurre la strategia in obiettivi tangibili e misurabili quali
- Chiarire gli obiettivi strategici
- Progettare e coordinare le attività strategiche
- Collegare obiettivi strategici e misure
- Migliorare i feedback ed i processi di apprendimento
La pianificazione favorisce il cambiamento e la trasparenza.
Processo di elaborazione della strategia
Per ridurre l’improvvisazione e raggiungere più facilmente il successo è necessario un approccio razionale e ponderato.E’ importante elaborare le idee, stendere un documento (elettronico), perchè la riflessione stimola l’analisi e la creazione delle corrette sequenze. Ogni progetto, anche se all’apparenza sembra lineare e di facile esecuzione, all’atto pratico, può presentare punti di debolezza inaspettati.
Una condizione fondamentale per il successo è che la strategia, insieme coerente di obiettivi e di politiche funzionali, mantenga in equilibrio le “forze e debolezze” dell’organizzazione con le “opportunità e minacce” dell’ambiente esterno. Si tratta di un equilibrio dinamico, poichè sia l’ambiente interno che quello esterno all’organizzazione sono realtà dinamiche e mai statiche. Le “competenze distintive” costituiscono le forze/munizioni in possesso dell’organizzazione e sono alla base del suo successo. La competizione è complessa e specifica sia del mercato/settore che della particolare situazione ogni impresa è unica (storia, personalità, capacità, politiche, ecc.) ogni settore (industria) è unico (circostanze, fattori critici di successo, ecc.) ogni periodo di tempo è unico, perchè sia le imprese che il loro ambiente è in costante cambiamento.
Per definire la strategia occorre tener presente (analizzare) quattro fattori essenziali che influenzano le possibili attività dell’organizzazione e ne determinano i confini:
- I punti di forza e debolezza caratterizzano la capacità dell’organizzazione rispetto ai concorrenti (risorse finanziarie, competenze, immagine, ecc.)
- Gli orientamenti dei personaggi chiave derivano dalle idee, motivazioni ed aspettative dei vertici e dei responsabili che sviluppano/implementano la strategia.
- Le minacce ed opportunità del settore “lavoro temporaneo” definiscono l’ambiente competitivo, inclusi rischi e risultati potenziali.
- Le aspettative dell’ambiente esterno (economico-sociale) sono l’impatto sull’organizzazione delle politiche governative, delle spinte sociali, ecc.
Questi quattro fattori devono essere analizzati all’inizio del processo di pianificazione strategica per poter essere in grado di definire una combinazione realistica di obiettivi e politiche.
© Oscar Pallme, 2000-2008